Seguici su
Cerca

La Shoah e il Giorno della Memoria

Ultima modifica 15 aprile 2024

Ogni anno, il 27 gennaio, data in cui nel 1945 furono abbatturi i cancelli del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz , ricorre il Giorno della Memoria per ricordare le vittime della Shoah, le leggi razziali, la deportazione, la prigionia e la morte di tante vittime innocenti. 
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" (Primo Levi)
Molti sono gli autori e i libri che contribuiscono a mantenere vivo il ricordo di quel periodo buio della nostra storia, affinchè non si ripeta mai più. La Biblioteca propone alcuni titoli sull'argomento nei generi del romanzo, del saggio, della graphic novel con un particolare riguardo ai lettori più giovani ai quali sono rivolti alcuni toccanti e raffinati albi illustrati.

i medici nazisti il cielo sopra linferno la shoa
rosa bianca volo di sara  
  • Il volo di Sara di Lorenza Farina
    L’incontro tra Sara e un pettirosso, la storia delicata di un’amicizia, i tempi cupi della Seconda Guerra Mondiale, la fine di un battito d’ali. Un racconto intenso e coinvolgente per non dimenticare. Illustrazioni di Sonia M.L Possentini. Età di lettura consigliata: dai 9 anni
  • La storia di Erika di Ruyh Vander Zee
    Dal 1933 al 1945 sei milioni di Ebrei, della mia gente, furono sterminati. Fucilati, lasciati morire di fame, gassati, bruciati nei forni. Io no. Io sono nata intorno al 1944. Non so esattamente quando. Non so neanche il vero nome. Non so da dove vengo. non so se avevo fratelli o sorelle. L'unica cosa che so, è che avevo solo pochi mesi, quando fui strappata all'Olocausto”. Illustrazioni di Roberto Innocenti. Età di lettura consigliata: dai 9 anni
  • La bambina del treno di Lorenza Farina
    Una bambina ebrea va incontro al suo destino, ignara di ciò che l’aspetta ad Auschwitz. Durante il viaggio, incrocia lo sguardo di Jarek, un bambino che la osserva da lontano, nascosto tra l’erba alta. Lui corre libero in un paesaggio bellissimo, in una giornata che potrebbe essere perfetta per giocare in mezzo ai campi. Ma qualcuno ha rubato l’infanzia a entrambi oscurando il sole nel cielo e la gioia nell’anima. Illustrazioni di Manuela Simoncelli. Età di lettura consigliata: da 8 anni.
  • Rosa Bianca di Roberto Innocenti
    Rosa Bianca è una bambina tedesca che vive in una cittadina della Germania tra il '44 e il '45, in cui i ragazzi si arruolano per andare a combattere.C’è un viavai di camion pieni di bambini, magri e dagli occhi tristi, e la bambina decide di seguire un camion. Attraversa il bosco finché non giunge in un campo di concentramento, delimitato dal filo spinato...Se pur con un finale triste e doloroso Roberto Innocenti ci regala la speranza che anche dopo gli orrori di una guerra ci possa essere una rinascita. Età di lettura consigliata: da 8 anni.
  • OTTO - Autobiografia di un orsacchiotto di Tomi Ungerer
    Questa è la storia dell'orsetto Otto e di due bambini: tre compagni di gioco inseparabili che solo una stella gialla cucita sul petto e la crudeltà della guerra riuscì a dividere.Ma non per sempre...Un racconto semplice ed emozionante che tocca i temi dell’amicizia, della separazione e della guerra coinvolgendo i piccoli lettori con delicatezza e sensibilità. Età di lettura consigliata: dai 7 anni
  • La stella di Andrea e Tati di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro
    Quando anche gli ebrei italiani cominciano a essere deportati nei campi di concentramento nazisti, Andra e Tati sono solo due bambine. D'improvviso, si vedono strappare via tutto ciò che hanno. Troppo piccole per capire, Andra e Tati si ritrovano sole e piene di paura ma non smettono di sperare e di farsi coraggio a vicenda, unite e salvate dall'amore l'una per l'altra. Nell'era più buia della storia dell'umanità, la forza e la speranza sono le uniche armi per sopravvivere. Età di lettura consigliata: da 10 anni
  • La portinaia Apollonia di Lia Levi
    Autunno 1943. Un bambino ebreo e una città dove comandano i soldati cattivi. Papà non c'è. Mamma lavora a casa e Daniel deve correre a fare la fila per comprare da mangiare. Ma è la portinaia Apollonia, di sicuro una strega, a spaventarlo più di tutto. Finchè un giorno... Età di lettura: da 6 anni.
    narrativa_ragazzi
  • La Shoah e il Giorno della Memoria di Lia Tagliacozzo
    In tv c’è un documentario con perso­ne magre vestite di stracci; si parla di Shoah, di Giorno della Memoria… Gia­como e i suoi amici vogliono saperne di più. E il nonno gli racconta le storie dei suoi amici, testimoni di una pagina della Storia da non dimenticare. Età di lettura consigliata: dai 7 anni
  • L'amico ritrovato di Fred Uhlman
    Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva.L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di una ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania , nel 1933...Età di lettura consigliata. da 12 anni
  • Il cielo sopra l'inferno di Sarah Helm
    Maggio 1939. Centinaia di donne - casalinghe, dottoresse, cantanti d'opera, politiche, prostitute -, provenienti da un carcere comune, raggiunsero prima in treno e poi su camion un luogo nascosto nei boschi a nord di Berlino. Attraversarono, poi, gli enormi cancelli di ferro tra gli insulti, le urla, i latrati dei cani e le percosse delle guardie. Erano le prime prigioniere di Ravensbrück, il nuovo campo di concentramento femminile "modello" ideato da Heinrich Himmler. In sei anni vi furono rinchiuse 130.000 donne, provenienti da più di venti Paesi in tutta Europa.
  • Auschwitz - Ero il numero 220543 di Denis Avey con Rob Broomby
    È possibile immaginare che qualcuno si sia introdotto ad Auschwitz volontariamente?
    Eppure, nel 1944, un uomo è stato capace di farlo. Denis Avey è un prigioniero di guerra inglese, che durante il giorno è costretto ai lavori forzati insieme ai detenuti ebrei. Gli basta poco per capire quale sia l’orrore che attende quegli uomini, consunti e stravolti, quando la sera fanno rientro al loro campo… Quello che intuisce è atroce, ma Denis sente di voler vedere con i propri occhi: in un gesto che pare folle, decide di scambiare la sua divisa da militare con gli stracci a righe di un ebreo di nome Hans, ed entrare nell’inferno di Auschwitz. Da quel momento ha inizio la sua lotta per salvare la propria vita e quella di tanti altri prigionieri ebrei. Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare. Per testimoniare, ancora una volta, l’orrore dell’Olocausto.
  • La tregua di Primo Levi
    "La tregua", seguito di "Se questo è un uomo", è considerato da molti il capolavoro di Levi: diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, questo libro, più che una semplice rievocazione biografica, è uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura movimentata e struggente tra le rovine dell'Europa liberata - da Auschwitz attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria fino a Torino - si snoda in un itinerario tortuoso, punteggiato di incontri con persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra. L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite estremo dell'orrore e della miseria.
  • I medici nazisti di Robert Jay Lifton
    "I medici nazisti erano delle belve quando fecero ciò che fecero? O erano degli esseri umani?”: è questa la domanda a cui si propone di rispondere questo libro, un’inchiesta sconvolgente che ha aperto una prospettiva inedita sul Terzo Reich e le sue perverse atrocità. Basata su interviste a vittime e carnefici dei lager, la ricerca di Lifton penetra con rara incisività i meccanismi psicologici che hanno reso possibile nei medici nazisti la sostituzione del dovere di guarire con quello di uccidere. Dai ritratti di medici come “l’angelo della morte” Joseph Mengele alla descrizione dei macabri esperimenti compiuti nei campi di sterminio, l’autore ricostruisce con chiarezza il processo che ha portato uomini normali a compiere atti disumani e a legittimare il genocidio degli ebrei come mezzo di risanamento biologico e razziale. Con la sua analisi, Lifton ci ricorda la dura necessità di affiancare alla condanna del male compiuto nei lager l’indagine delle spaventose ragioni che l’hanno reso possibile. Perché solo affrontando la cupa verità che quella nazista fu una crudeltà specificamente umana potremo evitare che essa si ripeta in futuro.
  • Alba sull'inferno di Ka-Tzetnik 135633
    La Polonia sotto l'allucinante oppressione del Terzo Reich di Hitler: l'indimenticabile storia d'amore di due giovani legati da un sentimento più forte della morte.
  • Lager - Inferno e follia dell'olocausto di Pier Giorgio Viberti
    Non possiamo smettere di raccontare la realtà storica dei lager, le ideologie distorte che li hanno generati, le scelte dei singoli che hanno determinato per tanti la vita o la morte. Questo libro raccoglie documenti, fotografie, testimonianze sulle relazioni tra oppressori e oppressi, la struttura e l'organizzazione dei lager, la grande rendita economica che generarono, insieme a tante storie di abiezione e di eroismo. Con una cronologia e un lessico essenziale.
  • La notte di Elie Wiesel 
    Come "Se questo è un uomo" di Primo Levi, "La notte" descrive la terrificante esperienza dei lager. A differenza di quel libro però qui la storia è narrata da un ragazzo di quindici anni, scaraventato improvvisamente dalla normalità della vita quotidiana all'aberrazione dell'Olocausto. E' la storia di una tragedia preannunciata, un lento calarsi nei gironi di un inferno senza fine, che giorno dopo giorno inaridisce l'anima, privandola della vita, riducendo gli uomini a stomaci voraci senza altro pensiero che una razione doppia di zuppa, dimentichi degli altri, del proprio padre, di se stessi.
  • Storia di una ladra di libri di Markus Zusak  
    È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fi ato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più diffi cili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - Storia di una ladra di libri è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito. Con una scrittura straordinaria per intensità e passione, Markus Zusak ci consegna uno dei romanzi più indimenticabili del nostro tempo.
  • Il nazista ebreo di Georg Rauch 
    E' il 1943 quando Georg promette fedeltà a Hitler, diventando un soldato del Reich. ma sa bene che il Führer non sarebbe fiero di lui se fosse a conoscenza di quello che egli ha da poco scoperto. Che è ebreo. Così, mentre la madre nasconde ebrei in casa e li aiuta a fuggire, Georg viene mandato a combattere sul fronte russo, scaraventato nell'inferno bianco, a rischiare la vita per un uomo che lo odia, combattendo contro coloro da cui spera di venire sconfitto.
  • Il farmacista di Auschwitz di Dieter Schlesak
    «Victor Capesius era farmacista a Sighisoara, buon vicino di casa della famiglia Schlesak. Una fotografia del 1929 lo mostra sorridente in uno stabilimento balneare della cittadina, con alcuni conoscenti. Anni dopo, Capesius si trova ad Auschwitz, a inviare tanti di questi suoi vicini nella camera a gas, selezionandoli personalmente e dicendo loro di spogliarsi per andare a prendere un bagno. Dalla farmacia del Lager distribuisce le dosi dello Zyklon B, il gas letale. L’idillio di provincia diviene il più atroce e fetido mattatoio della storia, i commensali di liete tavolate domenicali nelle colline transilvane si dividono in assassini e assassinati, il familiare nido di provincia cova le uova di mostri. Capesius, condannato a nove anni di carcere, è poi vissuto e morto serenamente.
  • Campo di betulle - Shoah: l'ultima testimonianza di Liana Millu di Roberto Pettinaroli
    L’ultima testimonianza lasciata da Liana Millu, ebrea genovese di origine pisana, giornalista, scrittrice e apprezzata conferenziera, intervistata dall’autore poco prima della sua scomparsa, avvenuta il 6 febbraio 2005. La voce di una deportata sopravvissuta all’orrore di Auschwitz-Birkenau riecheggia in Campo di betulle, una lunga conversazione ricca di aspetti inediti ed episodi sconosciuti della realtà concentrazionaria di Auschwitz, e nella quale la Millu (definita da alcuni l’alter ego femminile di Primo Levi) dà uno straordinario contributo di conoscenza e comprensione della più grande tragedia del Novecento, lo sterminio di sei milioni di ebrei. Un monito a non dimenticare e a combattere la causa prima, il brodo di coltura di ogni sopraffazione: la nostra indifferenza. L’intervista è preceduta da un breve racconto (La vergine di Schiele) che trae spunto da un drammatico episodio narrato da Liana Millu nel suo libro più famoso sull’esperienza in lager, Il fumo di Birkenau (Giuntina): la gravidanza che una sua compagna di baracca riuscì a tenere nascosta ai nazisti fino al parto, conclusosi tragicamente con la morte della neonata e della madre. Il racconto immagina un destino diverso per la piccola e ne fa il simbolo di ogni esistenza spezzata dall’odio e dall’intolleranza.
  • Trattoria dei cacciatori 1943-1948 di Ilia Piperno
    La storia autobiografica di una famiglia ebrea rifugiata nelle Langhe, tra Monforte e Roddino, dal 1943 al 1946. Una storia delicata e divertente, nonostante il periodo tragico della guerra e della paura. Gli anni più bui del fascismo e dell'occupazione nazista raccontati da una bambina: una spaventosa epoca storica che è prima di tutto una storia d'infanzia, dove le persone, nonostante la guerra e il dolore, vivono e amano, giocano, scappano e si nascondono, raccontano e sperano. Un piccolo gioiello, nato da un diario tenuto in quei giorni dalla protagonista insieme a sua nonna, un inno alla gioia di vivere che solo l'incoscienza dei bambini permette ed assolve.
  • La memoria rende liberi di Enrico Mentana e Liliana Segre
    Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa “invisibile” agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz. Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla. Dopo trent’anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. “Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea”. Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d’eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l’adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all’amore del marito Alfredo e ai tre figli. Un racconto emozionante su uno dei periodi più tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perché “la chiave per comprendere le ragioni del male è l’indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore”.
  • Scolpitelo nel vostro cuore di Liliana Segre
    "Il mio impegno è tramandare la memoria, che in un mondo pieno di ingiustizie è un vaccino contro l'indifferenza."
    Questo è il messaggio che Liliana Segre vuole trasmettere ai giovani, un messaggio che li invita a non dimenticare la tragedia e l'orrore che è stata la persecuzione razziale, e che nello stesso tempo vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a "camminare nella vita, una gamba davanti all'altra. Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita"
  • Liliana Segre. Il mare nero dell'indifferenza a cura di Giuseppe Civati
    Liliana Segre fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent'anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l'indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni. Le sue parole nitide, forti, indiscutibili sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi «nipoti ideali», perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone.
  • La banalità del male di Hannah Arendt  
    Otto Adolf Eichmann, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell’11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo in aereo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l’11 aprile 1961, doveva rispondere di quindici imputazioni, avendo commesso, “in concorso con altri”, crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista, in particolare durante la Seconda guerra mondiale. Hannah Arendt va a Gerusalemme come inviata del “New Yorker”. Assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il giornale sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro al caso Eichmann. Ne nasce un libro scomodo: pone le domande che non avremmo mai voluto porci, dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il Male che Eichmann incarna appare alla Arendt “banale”, e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai di questo secolo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano.
  • Diario di Anna Frank
    Annelies Marie Frank nacque il 12 giugno 1929 a Francoforte da una agiata famiglia di ebrei tedeschi. Dopo le leggi razziali fu costretta a emigrare in Olanda con la famiglia e successivamente a noscondersi in un alloggio segreto. In seguito a una segnalazione, nel 1944, la polizia nazista arrestò i Frank che furono condottiad Auschwitz. Anna morì di tifo nel marzo del 1945, poche settimane prima dell'arrivo degli inglesi. Il diario di Anna fu trovato nell'alloggio segreto e consegnato, dopo la guerra, al padre, unico superstite della famiglia.
  • Il libro di Edith di Edith Velmans
    Edith è una ragazzina olandese di tredici anni, appartenente alla buona borghesia ebrea. Nel 1938 inizia a scrivere un diario, annotandovi tutti gli eventi della sua esistenza spensierata. Ma tutto è destinato a cambiare tragicamente: la guerra, l'invasione nazista, le leggi razziali, le persecuzioni, le deportazioni nei lager la costringono a separarsi dai suoi cari e a rifugiarsi presso una famiglia di religione cristiana in una cittadina dell'Olanda meridionale. i documenti falsi che porta con sé registrano la sua nuova identità e la sua professione: domestica. Inizia così un lungo periodo di paura e di angoscia, rotto solo dalle sporadiche lettere dei genitori, recapitate attraverso una coraggiosa catena umana. Grazie a coloro che l'hanno accolta a rischio della vita, Edith è scampata all'Olocausto che ha sterminato la sua famiglia, a eccezione di un fratello. Ormai anziana, decide di far conoscere al mondo la propria storia con questo libro, testimonianza preziosa e insieme alta lezione morale per i giovani e per tutti quanti credono nell'importanza della memoria.
  • MAUS di Art Spiegelman
    E' una graphic novel. Racconta la storia di una famiglia ebraica tra gli anni della guerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile di suo padre. Una piccola struggente storia familiare sullo sfondo della piú immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto: gli ebrei sono topi, i nazisti, gatti. Un libro imprescindibile, commovente e lieto, tragico e necessario, come la vita.
  • La casa delle bambole di Ka-Tzetnik 135633
    Il racconto è basato sulle esperienze vissute da una fanciulla ebrea, quattordicenne, e si svolge dapprima nel ghetto di una piccola città polacca, poi in un campo di lavoro e quindi in un campo di prostituzione. La giovanissima Daniella avverte l'orrore di una situazione mostruosa e assurda: il suo corpo, insieme a quello di tante altre donne, deve diventare lo strumento di piacere delle SS mandate in licenza premio al "campo della gioia". "Casa delle bambole" è l'eufemismo cui ricorrevano le prigioniere del vicino campo di lavoro, per indicare quelle "privilegiate" che ricevevano cibo in abbondanza, vivevano al riparo dai rigori invernali e potevano nutrire l'illusione di sopravvivere alla tragedia che incombeva su milioni di persone in Europa.
  • Ritorno a Birkenau di Ginette Kolinka con Marion Ruggeri
    Ginette Kolinka ha diciannove anni quando, insieme al padre, al fratello minore e al nipote, viene deportata a Birkenau. Sarà l'unica della famiglia a tornare, dopo aver attraversato l'orrore del campo di sterminio. La fame, la violenza, l'odio, la brutalità, la morte sempre presente, l'assurdità e la disumanizzazione: con semplicità, schiettezza e una forza straordinaria oggi Ginette ci narra l'inenarrabile.
  • Anne Frank - Diario di Ari Folman e David Polonsky       
    Settant'anni fa usciva il "Diario" di Anne Frank. Il mondo scopriva il volto intimo dello sterminio nazista attraverso gli occhi di una ragazzina "qualunque". E oggi, grazie allo sceneggiatore e regista Ari Folman e all'illustratore David Polonsky, le parole di Anne si trasformano in un graphic novel capace di conservarne la forza e di enfatizzarne la straordinaria qualità letteraria. Basandosi sull'unica edizione definitiva del Diario, autorizzata dall'Anne Frank Fonds fondata da Otto Frank, Folman e Polonsky ci consegnano, per mezzo di una prospettiva inedita, la voce di un'adolescente allegra e irriverente, che come ogni sua coetanea - di ieri, di oggi, di sempre - desidera soltanto scoprire un mondo che invece è costretta a sbirciare di nascosto.
  • La pianista di Auschwitz di Suzy Zail
    Hanna ha quindici anni ed è una pianista di talento. È cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese, ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito, e Hanna rimarrà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, una scelta sofferta per la povera ragazza. Una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà suo figlio, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. Di primo acchito, Hanna non potrà fare a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore...
dfsdsdfs dfsdsdfs dfsdsdfs